Poco più di 20 anni fa mi trovavo nella scuola di Naturopatia e ho sentito un’amica del corso invitarne un’altra all’ultima classe aperta di Biodanza. Mi sono avvicinata e le ho chiesto: Cos’è Biodanza?. Lei ha risposto : Contatto. Oggi risponderei con parole diverse se me lo chiedessero però riflettendo è proprio così. Contatto con sé, con gli altri, con la natura e il cosmo.
Biodanza attraverso una metodologia corporea che si serve del potere della musica e del movimento a partire dall’emozione attiva processi di riconnessione profonda con noi stessi e accompagna in processi di guarigione di ferite e limiti che la sola parola difficilmente può scardinare. E’ un percorso dove attraverso il corpo progressivamente ritroviamo le nostre risorse per vivere meglio, con vitalità, piacere di vivere, determinazione, affetto, comunicazione, empatia e trascendenza. In quel primo incontro mi sono ricordata qualcosa di radicato in me da qualche parte che non ricordavo. Il corpo ha in sé infinite capacità di autoguarigione.
Sono stata privilegiata e tra le tante esperienze ho potuto portare Biodanza in ambito scolastico,ai bambini della scuola materna e in una comunità psichiatrica per 7 anni, e ho assistito al grande potere di trasformazione di musica, danza e gruppo. Il corpo registra i nostri vissuti e quando ci muoviamo stiamo mobilizzando la nostra storia personale e cambiando il nostro “destino”.

L’arte come la danza, il canto, la pittura, la scultura creano la forma della nostra esistenza. In questa cultura abbiamo ucciso le arti e le abbiamo relegate a forme estetiche ed esclusive dei professionisti.
Noi siamo tutti artisti della e nella nostra vita.
Negli ultimi anni mi sono avvicinati anche alla Trance Dance, poiché la tendenza sciamanica della danza – già scoperta ed esplorata in Biodanza – si esalta attraverso una metodologia musicale e di movimento integrato alla meditazione e alla respirazione, creando un mix che personalmente sento essere profondamente trasformatori.
La proposta di movimento espressivo che oggi sto portando avanti integra entrambe queste metodiche e si ispira alle conoscenze della ciclicità femminile e della geometria sacra.
Ancora oggi mi domando come sono arrivata a fare BIODANZA.la parola danza genere a un pregiudizio e 20 anni fa io ero in quel pregiudizio e pure sono riuscita ad andare alla mia prima sessione. C’è un concetto diffuso soprattutto estetico legato a questa parola e per questo mi piace parlare di movimento espressivo. Io ho bisogno di esprimermi attraverso il movimento e di questo ho fatto la mia vita. La danza è quel territorio in cui ritrovo la poesia del mio gesto, in cui includo le mie emozioni e le lascio apparire attraverso il movimento. In questa dimensione posso contattare parti profonde di me che spesso rimangono misteriose. Nella danza stacco la spina dai miei pensieri ordinari e posso entrare nella dimensione della straordinarietà e dell’irrazionale. La mia coscienza è sempre presente ma in un ritmo o in una melodia che mi permette di accedere a immagini, ricordi, simboli, sensazioni fisiche e possibilità che il solo pensiero ordinario non riesce a concepire. Attraverso la danza manifesto la mia essenza e il mio presente. Mi radico nel qui e ora. Sono in uno spazio di completa accettazione. Che sia dolore. Che sia gioia.

Cos’è la danza estatica? È un viaggio che parte dalle sensazioni corporee presenti, dal respiro e dall’ascolto profondo. E attraverso il movimento ritmico, poi pulsante, poi fluido veicola sensazioni e uno stato di espansione della coscienza. E’ un’esperienza estatica ovvero di fusione. Posso sentirmi una con la vita, una con il presente, una con il mio corpo, una con il mio respiro, una integrata a ciò che sono. È semplice eppure molto profondo. A volte si danza con occhi chiusi, o forse anche con una benda, per poter rendere più acuti i nostri sensi e allargare la nostra visione interiore. È una meditazione spontanea, espansiva e dinamica.
Il mio corpo danzante è la voce della mia anima. E io l’ascolto.
Oggi la musica è urgente! Abbiamo bisogno di modi per esprimere ciò che abbiamo vissuto. Sennò scoppiamo dentro! E le arti ci aiutano. L’espressione dà forma alla nostra esperienza e ci permette di andare avanti. La musica tocca il nostro sé più profondo ed evoca sentimenti a cui altrimenti non potremmo avere accesso. Trasmette ciò che è inesprimibile a parole e apre un canale verso il mondo interiore e spirituale. Alcuni di noi amano suonare ma tutti noi possiamo ascoltare.
Le grandi tradizioni storico-religiose del mondo usano tutte la musica: campane, canti, tamburi. Ma non abbiamo necessariamente bisogno della musica religiosa per forza per stabilire un contatto consapevole con la parte più profonda di noi. Anche una buona canzone alla radio può farlo!

Che ne dici di una meditazione per oggi: Oggi lascerò che la musica parli per me di cose che non posso dire a parole semplici.
La musica mi permette di connettermi con lo spazio interno delle mie emozioni e anche di trasformarle. Per questo mi piace tanto il movimento espressivo! C’è una musica che fa detonare dentro di me un’emozione, che dà il permesso perché io possa sentire quello che si muove dentro di me e poi lo trasformo in un movimento, un gesto, in una danza o in un disegno. E così trasformo quell’emozione, quel peso, quella memoria in qualcosa di nuovo e presente, qui e ora. Mi libero e divento più leggera. Elaboro attraverso attraverso il corpo e una azione creativa. E’ urgente che torniamo a danzare!