Femminile e Maschile
Femminile e Maschile
Da quando sono bambina mi faccio domande su cosa significa essere una donna e sentirsi piena e realizzata.
Questa ricerca e questo desiderio di conoscere, imparare e manifestare in forma sempre più piena il mio femminile (ma anche il mio maschile interno) fanno parte del mio percorso.
Sono figlia di una professionista, una donna in carriera molto capace e altrettanto acuta. Mia mamma sosteneva di non avere spirito materno, ma avrebbe voluto avere otto figli.

Non appena sono arrivata io, primogenita, ha deciso che sarebbe stato meglio fermarsi a quattro. Dopo appena 14 mesi è arrivato mio fratello e lei ha deciso che due erano più che sufficienti. Vengo da una storia familiare piena di conflitti e di apparenti (e veri) paradossi.
Quanti modi ci sono di esprimere e manifestare la maternità e la creatività nel femminile?
Per me queste riflessioni e vissuti sono stati una grande spinta all’indagine, all’ascolto interiore e alla ricerca di maestre e maestri della vita. Ho avuto grandi donne maestre: Mãe Nanà, la mia Mãe-de-santo, sacerdotessa degli Orixas; Vera La Bosque, la mia Mae Pequena e terapeuta floreale e cristalloterapeuta e ora Zulma Moreyra, la mia maestra di terapia mestruale; Veronica Romar, maestra di Oracolo del Sangue; Samahia, maestra della ciclicità e dei circoli di donne; Patrizia Terreno, maestra del Corso dei miracoli e respirazione consapevole, Monica Turco la mia maestra di Biodanza e vita e creatività e amicizia.
Ho incontrato molte donne maestre del mio quotidiano e nell’amicizia. Grazie a tutti questi incontri ho scoperto il mio femminile. Mi piace distinguere tra quello che è il femminile – della pubblicità e dei media – e il femminile incarnato nel corpo fisico di ogni donna – sempre diverso – e gli archetipi che il femminile può incarnare nella vita.
Come donna, in un corpo femminile, incarno sia archetipi del femminile che del maschile.
Esprimo polarità Yin e Yang, sono molteplice.
Risuona in me un forte messaggio di libertà: ognuno ha il diritto di manifestarsi nella forma che gli corrisponde. Per questo mi piace fare parte e proporre cerchi di donne. Per questo il grande desiderio di far incontrare i cerchi delle donne con i cerchi degli uomini. Sento che l’integrazione è importante ed è fondamentale comunicare e conoscerci meglio.
L’identità di genere può non corrispondere alla mia percezione di me, al mio vissuto. Ci sono passaggi fluidi che determinano modi personali di vivere la propria identità, il proprio genere e la propria sessualità. Siamo universi complessi che si incarnano e manifestano in forma unica. In questa vita nasci indossando un corpo di donna o un corpo di uomo, con la libertà di sentire e sperimentare l’identificazione e l’espressione che più ti corrisponde. Sempre mi muoverò, attraverso un dialogo intermittente o costante tra queste due polarità interiori, lo yin femminile e lo yang maschile.
La società in cui viviamo stabilisce un ruolo predefinito che identifica l’uomo o la donna con determinati comportamenti. Tuttavia, energeticamente, noi tutti – uomini e donne – siamo costituiti da energia femminile e maschile. Sapere cosa abbiamo dentro ci aiuta a capire come e perché agiamo in un certo modo, ci insegna a mostrare la migliore versione di noi stessi, sia sul lavoro che in amore o in qualsiasi altro campo.
Le filosofie antiche ci spiegano bene questa complessità.
L’intero universo è governato da due forze in costante attrazione. Il taoismo parla di Yin e Yang. L’Induismo parla di Shiva e Shakti. La fisica dice che esiste un polo positivo e un polo negativo. In natura c’è sempre una forza che emette e una che riceve. Il Tantra parla di un’energia femminile e di un’energia maschile.
Come in Yin e Yang, tutti abbiamo un mix energetico: l’energia non è e non ha genere.
Tutti gli esseri sono una miscela di queste due forze. Ogni persona è composta da due energie: femminile e maschile.
Durante la giornata, a seconda dell’ambiente e della situazione che affronti, utilizzerai l’una o l’altra energia senza rendertene conto. Abbiamo tutti la capacità intrinseca di connetterci con una grande varietà di energie e di sviluppare entrambe le parti. Il nostro essere universi complessi ci permette multiple espressioni e possibilità.
Ad esempio: se al lavoro comandi e organizzi tutto per raggiungere i tuoi obiettivi – e quindi sei nel tempo lineare – sei nel tuo polo maschile, hai un ruolo attivo. Pensa a come risulta il tuo corpo in questa situazione: rigido, verticale, forte, adrenergico, attivo.
Ora pensa che stai ballando una musica rilassante, muovendo il tuo corpo, danzando al ritmo della musica, ricevendo un massaggio, sei fuori dal tempo cronologico – vivi un piacere allargato – eccoti nel tuo femminile, hai un ruolo più rilassato o passivo. Il tuo corpo fluisce e si lascia trasportare dalla musica.
Essere un uomo o una donna completi, vivere pienamente la vita, significa riconoscere e connetterti con queste due energie e anche fare pace con il tuo femminile e maschile interiore.