Toccare l’Invisibile
Toccare l'Invisibile
Mia mamma diceva una cosa interessante: “tu e tuo fratello siete uguali! Tu credi in quello che non si vede e non si tocca e lui crede in quello che si vede e si tocca!”.
Chiaramente mia mamma scherzava! Questa è una frase di moltissimi anni fa.
Nel percorso fatto finora credo di aver unito questi due mondi, il visibile e l’invisibile.
L’uno manifesta l’altro. Viaggiare nell’uno apre la porta all’altro.

Possiamo scegliere da quale iniziare: le emozioni senza dubbio sono invisibili, ma si rendono visibili a volte in forma forte: mal di pancia, tremore, rossore. L’invisibile diventa visibile.
Sento che l’essere umano è complesso e ricco di vita interiore.
Questo tempo purtroppo a volte toglie spazio all’ascolto di questi nostri bellissimi spazi interiori, nonostante loro si facciano sentire, spesso e volentieri, con sintomi fastidiosi.
Ogni sintomo è un messaggio come dicono Dahlke e Rainville.
Possiamo partire da un sintomo e utilizzarlo come prima tappa di una mappa meravigliosa che ci porterà alla scoperta di noi stessi.
Questo è quello che più mi appassiona!